Dote
La ketubbah redatta in aramaico, la lingua del diritto talmudico, riporta anche l’ammontare complessivo della dote espressa in moneta locale. In passato prima del matrimonio si stilava di fronte a un notaio l’accordo dotale. Le doti erano costituite in parte da somme in denaro contante e in parte dal fardello, o il corredo di abiti, mobili e gioielli che la sposa portava con sé nella formazione della nuova famiglia. La dote era a carico della famiglia della sposa, in genere del padre. In sua mancanza, la cura e l’istituzione del monte dotale era affidata ai parenti prossimi o a confraternite assistenziali nel caso di fanciulle orfane.
Copriletto matrimoniale, manifattura italiana, inizio XX sec., cotone con ricami
Donazione Emma Cassuto Lascar
Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah
Questo copriletto matrimoniale venne realizzato da Corinna Disegni in occasione delle nozze con Augusto Cassuto, nella prima metà del Novecento. La coppia era di estrazione modesta. La sposa, che era abile nell’arte del ricamo, si fece da sola il corredo abbellendolo con ricami di figure mitologiche.


KETUBBAH
Nozze di Izchak di Isacchia Ajò con Fortunata di Benedetto Bachis, 8 marcheshvan 5583, 11 ottobre 1822, Pisa, pergamena manoscritta
Collezione Gianfranco Moscati, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah