I regali degli sposi

Il costume di fare regali agli sposi per le nozze è molto antico. La Mishnah, una delle prime fonti legislative ebraiche, ne parla mettendo in rilievo l’aspetto di reciprocità. L’uso rispondeva anche allo scopo di aiutare la famiglia che si andava formando, con l’aspettativa di ricevere lo stesso sostegno in futuro. Esistono regali tradizionali che vengono offerti da parenti e amici come simbolo dell’affetto e dei principi morali e spirituali che ci si augura possano influenzare la vita della nuova coppia. Fra questi, troviamo i libri di preghiera e i candelabri per la sposa e il talled, il manto di preghiera, per lo sposo che lo indosserà per la prima volta proprio durante le nozze.

SONETTO

Crescenzo del Monte (Roma, 2 maggio 1868 - Roma, 27 luglio 1935)
I regali della sposa, Roma, 1935, manoscritto su carta
Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma
Sonetto
Questo sonetto in giudaico romanesco di Crescenzo Del Monte è dedicato ai doni che era uso destinare a una ragazza il giorno delle nozze. Oggetti per la casa, gioielli ma anche ricami di pizzo per impreziosire abiti e biancheria, ed un regalo, residuo di una antica usanza, originariamente assegnato solo dopo la prova della verginità.
«Ha avuto: padr' e madre, li posati;
lo sposo, li recchini de brillanti;
li sòceri, un anello de diamanti
e un bavèro de màrtera i quinati.
Pói: do’ sagliéri, ‘nzor Aròn Amati;
un portóglio, la zia Ricca Vivanti;
i gruppi, l’altri zii fra tutti quanti,
e ‘a sòre i manichetti ricamati»

«E ‘o regale d’ ‘ii zéppeli, l’ha aùto?»
«’Ha aùt’, ‘ha aùto! Un paro de pennenti,
drent’ un astuccio tutto de velluto!

Ma il fatto sta, ‘o regale s’ ‘èe pigliato;
quant’ a ‘ i zéppeli pói accitenti
quanno ch’è stat’ al dunque hanno trovato»
Ha avuto: da padre e madre, li posati;
dallo sposo orecchini di brillanti;
dai suoceri un anello di diamanti
e un bavero di martora dai cognati.
Poi: due saliere dal signor Aron Amati;
un’oliera dalla zia Ricca Vivanti;
i candelabri, dagli altri zii fra tutti i quanti
e dalla sorella i manichetti ricamati

E il regalo delle macchie (prova della verginità) l’ha avuto?
L’ha avuto, l’ha avuto! Un paio di pendenti,
dentro un astuccio tutto di velluto!

Ma il fatto sta che il regalo se l’è pigliato
quanto agli zeppeli poi, un accidenti
quando è stato il momento hanno trovato!
coppia di candelabri

Coppia di candelabri

ambito romano, inizio XIX sec., ottone
Collezione privata
Chatelaine

Chatelaine

Regno Unito (?), sec. XIX, argento
Collezione privata

In memoria di Giorgio Fano (Roma 1907 – 1944 Fosse Ardeatine)
La chatelaine, o castellana, è un oggetto che in passato ovviava alla mancanza di tasche nelle gonne e veniva agganciata a una cintura dalla quale pendevano utensili utili per la donna, fra cui ditali, coltellini, matite e taccuini. Questo oggetto in particolare apparteneva alle donne della famiglia Levi di Firenze che lo tramandavano come regalo di matrimonio.

Coppia di braccialetti intrecciati

Coppia di braccialetti intrecciati

Treves de Bonfili, Italia, fine XIX secolo, oro
Collezione privata

Questi braccialetti vengono donati da generazioni alle spose e alle discendenti della famiglia Treves de Bonfili.
Gli esemplari in mostra sono stati regalati a Elda Wollemborg in occasione delle nozze con Adolfo Corinaldi, tenutesi il 2 aprile 1925 a Padova. I braccialetti sono stati donati alla sposa dalla suocera Margherita Rignano, figlia di Sara Vittoria Treves de Bonfili.