Ketubbah

Ketubbah, termine che in ebraico significa “scritto”, è un documento le cui origini, secondo molti, sono già rintracciabili nei testi biblici e in cui sono incluse le responsabilità del marito nei confronti della sposa, come l’impegno ad onorarla, non farle mancare vestiario, alimenti e ogni necessità coniugale. In esso, oltre ad essere definito l’importo della dote, viene prevista obbligatoriamente una somma aggiuntiva che il marito si impegna a corrispondere alla moglie in caso di divorzio senza addebito. La ketubbah deve essere consegnata alla sposa subito dopo i kiddushin e prima dei nissuin. Il contratto matrimoniale nasce come istituto giuridico a tutela della moglie, un deterrente rispetto al possibile arbitrio di ripudiare a cuore leggero la consorte, lasciandola priva di garanzie. Questo documento personalizzato, fino all’epoca recente stilato a mano, è spesso arricchito da decorazioni e frasi ornamentali che testimoniano insieme la gioia dell’atto e lo status sociale dei contraenti. Fra il XVII ed il XIX secolo, l’Italia è il luogo in cui questa arte ha trovato maggiore sviluppo e magnificenza.

KETUBBAH

Nozze di Shabbetai del fu Izchak Uzziel e Naomi di Shelomoh Foa, venerdì 1 elul 5488, Modena, 1728, manoscritto su pergamena
Biblioteca Estense Universitaria, Gallerie Estensi, Modena
Ketubbah

KETUBBAH

Nozze di Shemuel Chaim di Avraham Padova e Eva del fu Refael Yehoshua Ravenna, venerdì 12 elul 5389, Carpi, 1629, manoscritto su pergamena
Biblioteca Estense Universitaria, Gallerie Estensi, Modena
Ketubbah